http://pt.wikipedia.org/wiki/Hist%C3%B3ria_da_Rep%C3%BAblica_de_Veneza#/media/File:Repubblica_di_Venezia.png
O desgoverno laranja, desvalorizador de Portugal e das suas Pessoas, vai acabar finalmente este ano, graças à Democracia. O PS poderá ganhar as eleições e influenciar uma mudança fundamental na afirmação da cultura luso-latina no Mundo, com base nas suas raízes históricas. E ironicamente, mais uma dimensão da influência portuguesa na cultura alimentar:
«Portocalul dulce», portocală, é assim que os nossos familiares latinos da Romania (Roménia) se referem à laranja doce (sweet orange) ligada a Portugalia (Portugal, do latino Portus calle).
A raíz é o venetiano portogallo que denomina essa laranja de "Portugal"? A zonas de influência de Veneza no Mediterrâneo e no Mar Negro têm significantes similares: em emiliano-romagnol partugal, em napolitano portuallo, em siciliano partualla, em grego πορτοκάλι (portocală, portokali), em macedônio portokal, em albanês portokall, em búlgaro, портокал (portokal), em turco portakal, no azeri portağal, em georgiano ფორთოხალი (p'ort'oxali), em persa پرتقال (porteghal).
http://www.roma.embaixadaportugal.mne.pt/images/LANCIANI.JPG
«Professoressa GIULIA LANCIANI
Giulia Lanciani, traduttrice e massima lusitanista italiana, professore ordinario di letteratura portoghese e brasiliana, si è occupata di letteratura medievale, moderna e contemporanea, della poesia lirica dei trovatori, del teatro del Cinquecento, della letteratura di viaggio, di poesia e narrativa del Novecento, di critica testuale e di metodologia della traduzione.
Nel 2003 le è stato conferito il Premio Nazionale per la Traduzione e nel 2011 ha ricevuto l’altissima Onorificenza portoghese di Grande Ufficiale dell’”Ordem do Infante Dom Henrique”.
È socio dell’”Arcadia”, membro corrispondente della “Sociedade de Geografia” di Lisbona, membro della giuria del Premio letterario “Mondello” e del Premio Nazionale di Traduzione, dottore honoris causa dell’Università di Lisbona.
Professoressa Lanciani, come è nata la sua passione per il Portogallo e per la cultura lusofona?
La mia passione per il Portogallo e per la lusitanistica ha un’origine che potrei definire “casuale”. Quando all’età di diciotto anni mi iscrissi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza”, conoscevo bene la lingua e la cultura francese, sufficientemente quelle inglesi, e avevo una infarinatura della lingua tedesca e una discreta conoscenza delle relative letterature. Il desiderio di ampliare i miei orizzonti e al tempo stesso la mia curiosità di venire a contatto con culture pochissimo o per nulla da me frequentate, mi spinse a esplorare la lista delle lingue il cui insegnamento veniva offerto dalla Facoltà. Giunta a “portoghese”, tornai d’improvviso agli anni della mia infanzia, quando il lontano paese chiamato Portogallo si confondeva nella mia fantasia con il dolce e profumato frutto dell’arancio – era il paese dei “portogalli” (come dice D’Annunzio) –, e quando mi cantavano la allora misteriosa canzone “Vengan le grate / acque gelate / venga il pistacchio / col suo potacchio / e il portogallo / tra arancio e giallo / l'amandolata e la lattata / etc., etc.”. E non ebbi esitazioni: dovevo scoprire quel lontano paese, dovevo apprenderne i misteri a cominciare dalla sua lingua e dalla sua storia.
Durante gli anni d’università, grazie a varie possibilità offertemi sia dalla cattedra di portoghese sia da istituti lusitani, mi recai spesso in Portogallo. Rimasi affascinata: dal suo paesaggio, dalla gente, dalla lingua così singolare, dalla sua storia, da una cultura che venivo lentamente scoprendo e che mi si rivelava sorprendentemente e straordinariamente ricca. Un incantesimo che dura ancora, indelebile. (...)» http://www.roma.embaixadaportugal.mne.pt/it/l-ambasciata/notizie/260-volti-del-portogallo-in-italia-quando-il-lontano-paese-chiamato-portogallo-si-confondeva-nella-mia-fantasia-con-il-dolce-e-profumato-frutto-dell-arancio.html
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